
Don Giacomo Piazzoli nasce a Bergamo il 26 gennaio 1920 da una famiglia bergamasca di umili origini, dove riceve una solida educazione cristiana; ordinato sacerdote nel 1947, viene inviato dal Vescovo Mons. Bernareggi in un nuovo quartiere di pianura che stava nascendo non lontano dal grande insediamento industriale della Dalmine, Brembo.
Il giovane parroco, con la sua inventiva e il suo carattere deciso e dinamico, diventerà sotto molti aspetti il principale artefice della creazione di Brembo.
Appassionato di presepi e di presepistica, nella nuova parrocchia Don Giacomo trasmette il suo grande amore e l’ardente desiderio di divulgazione del presepio e del Natale.
Dalla metà degli anni ’50 vengono avviate le prime iniziative, a partire dal presepio in chiesa, e un intenso lavoro educativo e pastorale che ha portato, soprattutto i giovani, ad avvicinarsi all’amore per Gesù bambino e il presepio.
Nel 1965 fa il suo ingresso nell’Associazione Italiana Amici del Presepio, entrando subito in contatto con il fondatore Angelo Stefanucci e inizia contestualmente una febbrile attività, fondando nel 1966 la Sezione AIAP di Brembo, facendosi promotore con la Sezione di corsi, mostre, concorsi, raduni e molte altre iniziative.
Dotato di grande manualità e di spiccate doti artistiche, Don Giacomo diviene anche un apprezzato costruttore di presepi, mettendo a frutto l’esperienza di intaglio e intarsio acquisita in gioventù: allestisce decine di diorami, presepi aperti, mini presepi, scenografie e figure.
Appassionato ricercatore, approfondisce diversi aspetti storici legati al presepio e ai suoi personaggi, con particolare predilezione per gli studi sulla Terra Santa e avvia le prime ricerche sulle tradizioni presepistiche bergamasche.
Da sempre con l’obiettivo di una maggiore diffusione del presepio, utilizzando tutti i metodi e tutti i canali possibili, Don Giacomo si rivela negli anni un instancabile comunicatore del presepio, si approccia alla radio e alla televisione, con numerose interviste, documentari e apparizioni televisive fino alla partecipazione, nel 1980, alla celebre trasmissione Rai “Portobello”, condotta da Enzo Tortora.
Tutto questo senza tralasciare i media tradizionali, con una continua promozione su quotidiani e riviste, la pubblicazione di opuscoli e volumi didattici a carattere presepistico. Organizza conferenze, pubblica contributi in Italia e all’estero e, attraverso il Museo del Presepio, coltiva i contatti con appassionati e presepisti incontrando centinaia di visitatori.
A partire dalla seconda metà degli anni ’70, per la sua grande passione, inizia ad essere definito “Il parroco del presepio” e l’appellativo più diffuso è quello di “Monsignor Presepio”.
Nel 1976 al Congresso Internazionale UnFoPrae di San Sebastian (Spagna) viene insignito con la massima onorificenza in campo presepistico a livello mondiale per il suo impegno.
Viene a mancare il 1 giugno 1988. Sulla sua tomba, per sua volontà, è riportato il seguente epitaffio “primo parroco di Brembo e PRESEPISTA” a ricordo del suo amore e di una vita dedicata al presepio.
Oggi il Museo del Presepio da lui creato porta avanti la sua opera e i suoi insegnamenti.